Quando il coniuge eredita e quando non eredita

Quando i coniugi procedono alla separazione, in linea generale mantengono gli stessi diritti maturati con il matrimonio. Dunque, sia in caso di separazione giudiziale che consensuale, se uno dei coniugi muore l’altro mantiene la quota di eredità che gli spetta per legge.

Il diritto all’eredità infatti cambia in base alla presenza o meno della colpa in capo al coniuge superstite: quando non ha alcuna colpa della separazione il diritto all’eredità resta inalterato, nel caso contrario – nella c.d. separazione con addebito – egli non ha nessun diritto alla successione.

Dopo il divorzio, il vincolo matrimoniale viene definitivamente sciolto e con esso cessano tutti i diritti successori, quindi l’ex coniuge superstite non fa più parte dell’asse ereditario del defunto.

Quando muore il marito, la moglie ha diritto alla pensione?

Il coniuge ha diritto a percepire la pensione del defunto sulla base di percentuali che variano a seconda di chi sono i soggetti superstiti aventi diritto ed alla composizione del nucleo familiare.

Le percentuali da applicare sono le seguenti e sono previste dalla Legge Dini (L. 335/95)

  • Solo il coniuge: spetta il 60% della pensione del coniuge defunto
  • Coniuge con 1 figlio: spetta l’80%
  • Coniuge con 2 o più figli: spetta il 100%
  • Solo 1 figlio: spetta il 70%
  • 2 figli: spetta in totale l’80%
  • 3 o più figli: spetta in totale il 100%
  • Solo 1 genitore: spetta il 15%
  • 2 genitori: spetta il 30% in totale

15% per ogni altro familiare, avente diritto, diverso dal coniuge, figli e nipoti, cioè, esemplificando:

  • un fratello ed una sorella: 15%
  • due fratelli o sorelle: spetta in totale il 30%
  • tre fratelli o sorelle: spetta in totale il 45%
  • quattro fratelli o sorelle: spetta in totale il 60%
  • cinque fratelli o sorelle: spetta in totale il 75%
  • sei fratelli o sorelle: spetta in totale il 90%
  • sette o più fratelli o sorelle: spetta in totale il 100%
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