I vizi della volontà testamentaria

Invalidità del testamento

Un idillio interessato

Benedetto, facoltoso pittore di fama internazionale, si innamora all’età di 75 anni di bianca, governante-infermiera recentemente conosciuta di 30 anni più giovane di lui, dalla quale dipende totalmente essendo solo e molto malato.

Nei successivi anni, parte del patrimonio del vecchio pittore, composto da beni immobili, denaro ed importanti dipinti, viene trasferito mediante liberalità formali a Bianca la quale, minacciando di abbandonarlo, e talvolta usando anche percosse e di ingiurie, ottiene altresì di essere nominata unica erede testamentaria del restante patrimonio.

Il testamento olografo consta di due fogli separati entrambi iscritti a pennarello per un totale di 39 linee compresa la firma in calce e la data e prevede altresì la seguente disposizione:

“Lego il debito che ho nei confronti di Bianca pari a lire 50 milioni da me dovuti per il compenso con la stessa pattuito, per l’assistenza quotidiana prestatami sino ad oggi“

Di li a poco, Benedetto viene a mancare e la signora Bianca entrata in possesso della scheda testamentaria la consegna al notaio per la pubblicazione.

Il figlio Roberto, unico legittimario nullatenente, e da tempo in disaccordo con il defunto padre, vorrebbe rientrare in possesso di tutti i beni appartenenti alla sua famiglia.


Il caso pone i seguenti quesiti di primo livello:

  1. Per quali motivi il testamento di Benedetto potrebbe essere nullo?
  2. Per quali motivi il testamento di Benedetto potrebbe essere annullabile?
  3. Quale azione deve esperire Roberto per esercitare i propri diritti di legittimario?

E quesiti di secondo livello:

  1. È lecito il legato di debito disposto dal testatore?
  2. Per mezzo di quale istituto si conferiscono le donazioni fatte in vita dal de cuius e mediante quali criteri?
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